Negli ultimi giorni su numerosi mezzi di informazione è stata diffusa la notizia di una imminente “tassa sugli ascensori”, introdotta da un provvedimento messo a punto dal Ministero dello Sviluppo economico (MiSE) e in procinto di essere adottato dal Consiglio dei Ministri. La notizia è ovviamente falsa…
… come ha già precisato il ministero con due diversi comunicati stampa. L’arguto escamotage di Confedilizia tuttavia ha dato i suoi frutti, consentendole, grazie allo strumentale utilizzo di un così incisivo titolo, ed alla scarsa attenzione di numerose testate giornalistiche, più o meno affermate, che senza approfondimento alcuno hanno diffuso la notizia, di catturare l’attenzione della pubblica opinione.
Sorvolando sulle confuse istanze avanzate da Confedilizia, la dinamica è in realtà piuttosto semplice e riguarda l’adeguamento normativo di impianti preesistenti alle vigenti norme tecniche di settore. In un contesto profondamente normato come il settore ascensoristico l’adeguamento periodico non rappresenta peraltro una novità, ne tanto meno un’incomprensibile esigenza.
Dai primi regolamenti tecnici dell’inizio del secolo scorso, all’emissione di ogni nuovo disposto riguardante i nuovi impianti, sono stati infatti emessi dettati relativi all’allineamento del parco preesistente ai raggiunti nuovi standard di sicurezza. Accadde con il Decreto Legislativo del 31 agosto 1945 n. 600, con il DPR 29 maggio 1963 n. 1497, e con il Decreto Ministeriale 9 dicembre 1987 n. 587. Al recepimento del DPR 30 aprile 1999 n. 162 s’innescò tuttavia il vuoto normativo che oggi il MiSE cerca di colmare. Furono introdotti nuovi standard e nuovi R.E.S. (Requisiti essenziali di sicurezza, ndr.) per gli impianti di nuova installazione e nessun adeguamento relativo ai preesistenti.
In termini automobilistici equivarrebbe a poter circolare su una vecchia vettura non dotata di cinture di sicurezza, o di specchietti retrovisori, perché nativamente priva di tali accessori. Di certo all’introduzione di tali obblighi non si verificarono mozioni contrarie da parte dei venditori di veicoli usati.
Considerando che l’evoluzione normativa e l’innalzamento dei requisiti essenziali di sicurezza, in particolare nell’ambito dei macchinari cui l’impianto ascensore appartiene, deriva dalla consapevolezza del rischio, e dalla volontà di ridurlo nei limiti delle possibilità tecnologiche esistenti (ergo, ciclicamente incrementabili) sorprende che a muovere mozioni siano le rappresentanze di coloro che sarebbero tutelati dal rischio, e per importi che, sfatati i sensazionalismi iniziali, ammontano a cifre non così ragguardevoli.
Del resto và considerato che “alla Confedilizia aderiscono proprietari (anche della sola casa di abitazione), condominii, condòmini singoli e investitori istituzionali quali compagnie di assicurazione, banche, casse pensioni, istituti previdenziali e società immobiliari di rilevanza nazionale” (Fonte: Confedilizia).
La tutela della sicurezza dei tanti inquilini delle “compagnie di assicurazione, banche, casse pensioni, istituti previdenziali e società immobiliari di rilevanza nazionale” rappresentati da Confedilizia corrisponderebbe quindi nel complesso ad un esborso, se unitariamente minimo, complessivamente significativo.
Certo se evitare questo “utile” esborso fosse il fine, e beninteso non si asserisce che lo sia, l’iniziativa di Spaziani Testa rappresenterebbe un uso alquanto creativo della dialettica e dell’onestà intellettuale, ma renderebbe almeno comprensibile un così veemente ostracismo.
Per coloro che fossero interessati ad ulteriori approfondimenti l’Anacam (Associazione Nazionale Imprese di Costruzione e Manutenzione Ascensori), alla quale la nostra azienda aderisce, ha predisposto un dossier informativo utile ad offrire a cittadini ed utenti disorientati da notizie inesatte, confuse e tendenziose, le informazioni necessarie per formarsi un’opinione consapevole rispetto ad una questione così importante quale è quella della sicurezza degli oltre 700.000 impianti ante direttiva in funzione che ben volentieri divulghiamo al seguente link diretto: “Dossier Anacam”.
Lo staff