In una circolare di 187 pagine pubblicata lunedì 25-07-2022 l’Agenzia delle entrate ha raccolto tutte le indicazioni fornite nel corso degli anni ai contribuenti nei suoi documenti di prassi, per facilitare la compilazione della dichiarazione dei redditi 2021.
All’inizio della circolare vi sono oltre 40 pagine interamente dedicate alle spese per il recupero del patrimonio edilizio che beneficiano della detrazione Irpef del 50% (fino al 2024, nel 2025 salvo interventi legislativi tornerà al 36%). La rassegna è molto utile e se ne consiglia a tutti la lettura e la conservazione, in modo da poterla consultare in caso di necessità. In calce sono riportati i link diretti al sito dell’agenzia per il download della circolare.
Si richiama in particolare l’attenzione su quanto riportato a pagina 9 della circolare, in relazione al noto criterio di cassa; la precisazione fornita è molto eloquente:
[FONTE ANACAM]
L’ascensore ha un ciclo di vita molto lungo e per questo, nel tempo, può essere necessario qualche intervento di modifica e la sostituzione di alcuni componenti. In Italia lo stato dell’arte per la modifica degli ascensori esistenti è rappresentato dalle norme della famiglia UNI 10411 che vengono costantemente aggiornate con l’obiettivo di elevare, per quanto possibile, il livello di sicurezza agli standard attuali.
Lo scorso 30 settembre è stata pubblicata la nuova versione delle UNI 10411:1/2. Anacam ha pensato di realizzare un cartone animato che comunichi le novità principali contenute nelle norme anche agli utenti finali in maniera leggera ma puntuale. Il protagonista, un tecnico manutentore con il caschetto di Anacam, spiega a grandi linee cosa comporta l’ammodernamento di un impianto installato prima del 2000 a chi l’ascensore lo prende tutti i giorni e magari non sa che c’è modo di eliminare il gradino che si forma al piano di sbarco, che è possibile non far chiudere le porte dell’ascensore mentre si sta entrando o uscendo dall’impianto o che se si rimane chiusi in cabina si può chiedere soccorso direttamente alla società che si occupa della manutenzione semplicemente schiacciando il pulsante di allarme presente sulla bottoniera.
Naturalmente il cartone animato ha solo uno scopo informativo-divulgativo. Per la corretta applicazione e completezza degli argomenti occorre fare riferimento sempre alla norma tecnica che il nostro staff illustrerà dettagliatamente alla Clientela in occasione di eventuali interventi necessari.
Buona visione.
Dopo l’ottenimento della fiducia alla camera, e la conseguente pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale 310 del 31-12-2021 della Legge 30-12-2021 n. 234 si concretizzano le anticipate proroghe e le nuove introduzioni inerenti le agevolazioni fiscali sul patrimonio edilizio e le conseguenti opzioni di sconto in fattura e cessione del credito che entreranno in vigore dal 01-01-2022.
In tema di sconto in fattura e cessione del credito d’imposta come opzioni alternative alle detrazioni in ambito edilizio la Legge di Bilancio 2022 prevede in particolare le seguenti proroghe:
Si rammenta inoltre che in sede referente sono state trasfuse nella legge di bilancio alcune disposizioni del decreto-legge n. 157, c.d. Decreto Anti Frodi, introducendo novità sull’obbligo del visto di conformità anche in caso di opzione per la cessione del credito o sconto in fattura relativa alle detrazioni fiscali per lavori edilizi diversi da quelli che danno diritto al Superbonus 110%, nonché novità sull’obbligo di asseverazione della congruità di prezzi, da operarsi a cura dei tecnici abilitati, come già acclarato anche mediante i prezzari DEI (Casa editrice del Genio Civile) che possono ora essere utilizzati per l’attestazione della congruità dei prezzi, ove occorrente, anche per i lavori che accedono ai bonus edilizi ordinari (diversi dal Superbonus) e al bonus facciate, in luogo dei prezzari regionali e dei listini delle camere di commercio.
Nel dettaglio, sono esclusi da tale obbligo gli interventi di c.d. edilizia libera ed è stato chiarito che rientrano tra le spese detraibili anche quelle sostenute per il rilascio del visto di conformità, nonché delle asseverazioni e attestazioni, sulla base dell’aliquota di detrazione fiscale pervista per ciascuna tipologia di intervento. È stato inoltre escluso l’obbligo del visto di conformità per gli interventi di importo complessivo non superiore a 10.000 euro, eseguiti sulle singole unità immobiliari o sulle parti comuni dell’edificio, fatta eccezione per gli interventi relativi al c.d. bonus facciate:
* ai sensi dell’articolo 6 del TU edilizia (D.P.R. n. 380 del 20021), del D.M. 2 marzo 2018 (glossario contenente l’elenco non esaustivo delle principali opere edilizie realizzabili in regime di attività edilizia libera) e della normativa regionale
La maggior parte delle nostre forniture saranno quindi esentate dall’obbligo del visto di conformità e dall’asseverazione di congruità dei prezzi, rientrando quasi sempre nella categoria di lavori a edilizia libera per i quali non è necessario alcun titolo edilizio nei termini delle rubricate disposizioni normative:
Sono trasfuse nella Legge di Bilancio le originarie previsioni dell’abrogato DL 157-2021 circa i controlli finalizzati al contrasto delle frodi. La norma riconosce infatti all’Agenzia delle Entrate la possibilità di sospendere, entro cinque giorni lavorativi dall’invio e per un periodo non superiore a trenta giorni, l’efficacia delle comunicazioni telematiche necessarie per l’esercizio dell’opzione della cessione del credito e dello sconto in fattura, nei casi in cui vengano riscontrati particolari profili di rischio.
Secondo il comma 30 dell’articolo 1 della Legge 30-12-2021 n. 234, nell’introdotto art. 122-bis del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, i profili di rischio sono individuati, utilizzando criteri relativi alla diversa tipologia dei crediti ceduti, in particolare riferendosi:
Si specifica, al c. 2 del medesimo articolo, che se all’esito del controllo risultano confermati i rischi sopra indicati la comunicazione si considera non effettuata e l’esito del controllo è comunicato al soggetto che ha trasmesso la comunicazione. Se, invece, i rischi non risultano confermati, ovvero decorso il periodo di sospensione degli effetti della comunicazione la stessa produce gli effetti previsti dalle disposizioni di riferimento.
Come anticipato nel nostro precedente articolo il comma 42, introduce, per il solo anno 2022, una detrazione per le spese sostenute per interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche. In particolare, ai fini della determinazione delle imposte sui redditi, ai contribuenti è riconosciuta una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, per le spese documentate sostenute dal 1°gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 per la realizzazione di interventi direttamente finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti.
La detrazione, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo, spetta nella misura del 75% delle spese sostenute ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a:
Tale detrazione spetta anche per gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche nonché in caso di sostituzione dell’impianto, per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.
Anche a tale agevolazione è applicabile la disciplina in materia di opzione per la cessione o per lo sconto in luogo delle detrazioni fiscali.
il Senato ha approvato la legge di bilancio dello Stato per l’anno 2022 (un solo articolo con 1.013 commi). Il testo passa ora alla Camera dei deputati che lo esaminerà all’inizio della prossima settimana e, secondo le previsioni, lo approverà in via definitiva senza modifiche, in modo da rispettare il termine di fine anno per non andare all’esercizio provvisorio.
In sintesi il contenuto degli interventi più rilevanti per il comparto:
Come preannunciato , il bonus recupero del patrimonio edilizio – strutturalmente con detrazione al 36% e massimale di spesa di 48.000 euro a unità immobiliare – è stato confermato con detrazione al 50% e massimale a 96.000 per u.i. per l’intero triennio 2022/23/24, con la possibilità di esercitare, in alternativa alla detrazione diretta, l’opzione sconto in fattura o cessione del credito.
Il Superbonus per i condomini è stato prorogato fino al 2023 al 110%, poi sarà ridotto al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Per le singole unità immobiliari il Superbonus 110% è prorogato solo fino a tutto il 2022, a condizione che si raggiunga uno stato di avanzamento almeno del 30% entro il 30 giugno prossimo; eliminati i vincoli inizialmente previsti per ISEE e abitazione principale. Esteso il novero dei beneficiari alle onlus.
Grazie all’iniziativa di FIABA, sostenuta da ANACAM, cui hanno aderito numerose forze politiche, è stato istituito un nuovo bonus per gli interventi finalizzati al superamento e alla eliminazione delle barriere architettoniche, limitato per il momento alle spese sostenute nel 2022. Il bonus consiste nella detrazione nella misura del 75% delle spese sostenute per interventi che rispettano i requisiti del DM 236/89, con i seguenti massimali:
Anche per questo nuovo bonus è possibile optare, in luogo della detrazione diretta, per la cessione del credito o sconto in fattura secondo le modalità già applicate agli altri bonus edilizi. Rimane il Superbonus 110% per gli interventi trainati finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche.
Come noto il c.d. decreto antifrodi entrato in vigore il 12 novembre (ora abrogato e confluito nella legge di bilancio) ha introdotto l’obbligo del visto di conformità e dell’attestazione della congruità dei prezzi anche per i bonus edilizi diversi dal Superbonus, quando il contribuente/beneficiario opta per lo sconto in fattura/cessione del credito.
Ora la legge di bilancio, che entrerà in vigore il primo gennaio, ha introdotto un’importante limitazione a tale obbligo, relativamente al bonus recupero del patrimonio edilizio 50% e all’ecobonus 65%, per i quali il visto di conformità e l’attestazione della congruità dei prezzi non sono richiesti in due casi:
La maggior parte delle nostre forniture saranno quindi esentate dall’obbligo del visto di conformità e dall’asseverazione di congruità dei prezzi, rientrando quasi sempre nella categoria di lavori a edilizia libera per i quali non è necessario alcun titolo edilizio:
Nella legge di bilancio 2022 è stata introdotta l’attesa norma interpretativa che stabilisce che i prezzari DEI (Casa editrice del Genio Civile) possono essere utilizzati per l’attestazione della congruità dei prezzi anche per i lavori che accedono ai bonus edilizi ordinari (diversi dal Superbonus) e al bonus facciate.
Quindi, i tecnici abilitati incaricati delle asseverazioni della congruità dei prezzi per i lavori relativi agli ascensori e agli altri impianti di sollevamento potranno applicare anche il prezzario DEI, oltre che i prezzari regionali e i listini delle camere di commercio.
Tutte le nuove disposizioni sopra descritte entreranno in vigore il 1° gennaio 2022.
A seguito degli attesi correttivi alla bozza di Legge di Bilancio che hanno visto la conferma su base triennale, per la prima volta dalla sua istituzione nel 1998, della detrazione potenziata al 50% del c.d. Bonus Edilizia, e della possibilità di accesso alle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura, il DL 157-2021 (c.d. antifrode) ha inserito significativi paletti all’agevole fruibilità delle stesse. In sintesi il contenuto degli interventi:
Il decreto amplia la sfera dell’obbligo di richiedere il visto di conformità attestante la sussistenza dei presupposti che danno diritto al beneficio. Il visto è ora previsto per “tutte” le detrazioni maturate e le opzioni esercitate a decorrere dal 12 novembre 2021, non più solo per quelle legate al superbonus ma relativamente a tutti i bonus edilizi.
Il visto deve essere rilasciato dal responsabile di un C.A.F. ovvero da un professionista qualificato, quale uno dei soggetti indicati alle lettere a) e b) del comma 3, articolo 3 del Dlgs 241/1997.
L’attività consiste in un controllo formale di tipo documentale, (si veda check list del CNDC del 19-04-2021 in tema di Superbonus). Le verifiche richieste per il rilascio del Visto di Conformità non riguardano l’effettiva esecuzione dei lavori, od il raggiungimento degli obiettivi alla base del riconoscimento del bonus fiscale, né la congruità dei prezzi rispetto ai prezzari.
Dopo una breve sospensione dell’accesso alla piattaforma l’agenzia delle Entrate, con provvedimento 312528 del 13 novembre 2021, ha reso disponibile il nuovo modello per la comunicazione delle opzioni per la cessione del credito o per lo sconto in fattura relative alle detrazioni previste.
In base al nuovo articolo 121, comma 1-ter, lettera b) del decreto Rilancio, l’attestazione di congruità deve trovare applicazione anche in relazione agli interventi relativi ai bonus edilizi diversi dal 110 per cento.
I professionisti che attestano la congruità delle spese sostenute dovranno fare riferimento, oltre che ai prezzari individuati dal punto 13 del Dm del 6 agosto 2020 (prezzari regionali e prezzari Dei), anche ai “valori massimi per talune categorie di beni” che saranno stabiliti da un decreto del Mite (Ministero della Transizione ecologica) da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del DL 157-2021 (art. 1, comma 1, n. 2 lettera a) del Dl 157-2021).
In attesa del decreto attuativo del Mite, per il quale di fatto potrà essere possibile dover attendere fino al mese di febbraio 2022, considerando i tempi di conversione in legge del DL 157-2021, secondo le indicazioni del Sole 24 Ore può essere opportuno fare prudenzialmente riferimento, per la fissazione del prezzi e valori degli interventi, al prezziario Dei del 2020.
Relativamente alla alla disciplina transitoria delle disposizioni si auspicano urgenti chiarimenti da parte del legislatore. Per quanto sia abbastanza chiaro che il visto di conformità sia richiesto per le opzioni esercitate dal 12-11-2021 in poi anche per interventi svolti e spese sostenute prima di questo periodo, non è affatto chiaro il perimetro temporale dell’asseverazione sulla congruità delle spese.
Il DL 157/2021 infatti non dispone nulla nel merito di chi ha già concordato in contratto con il fornitore, eventualmente con fattura già emessa, l’opzione per lo sconto o la cessione del credito di imposta con l’intermediario finanziario.
A oggi, stando al provvedimento delle Entrate 312528 del 13 novembre 2021, i contribuenti sono tenuti a munirsi del “visto” ma non dell’attestazione tecnica di congruità, che potrebbe, stando a una interpretazione letterale, riguardare solo le spese sostenute successivamente al 12 novembre.
La tesi tuttavia non è confermata e si pone in conflitto con l’esigenza di apporre il visto di conformità dopo il controllo sulla congruità delle spese. E’ quindi prudenzialmente necessario considerare entrambi gli obblighi già vigenti dal 12-11 u.s. anche per le spese già sostenute ed i lavori già terminati, per i quali non è stata ancora esercitata l’opzione.
Altra “zona grigia” del decreto meritevole di urgenti chiarimenti ufficiali è relativa al compenso dovuto ai professionisti per Visto di Conformità ed attestazione di congruità.
Nei fatti, l’articolo 119, comma 15, del decreto Rilancio, che precisa che questi importi rientrano nell’ammontare detraibile, si applica letteralmente solo agli interventi superbonus, per cui tali spese risulterebbero quindi “indetraibili ai fini delle agevolazioni in esame”, per gli interventi relativi a tutti gli altri bonus.
La disposizione che ha introdotto gli adempimenti per i bonus minori richiama infatti soltanto l’articolo 121 del Dl 34-2020. In proposito, tuttavia, si osserva come non vi siano ormai differenze sostanziali tra le voci di spesa e che quindi anche quelle relative ai bonus minori meritino di concorrere nel tetto di spesa agevolato.
Immediata è stata la reazione delle principali associazioni di categoria, che hanno invocato a gran voce correttivi alle disposizioni in esame. Fra questi la CNA che si è attivata con l’Agenzia delle Entrate per evitare lo stallo delle attività richiedendo lo sblocco della procedura telematica per l’invio delle opzioni, poi avvenuto, e che vengano espressi chiarimenti definitivi al riguardo che:
Per l’incisiva portata delle modifiche introdotte dal DL 157/2021 sono quindi attesi importanti correttivi, che tuttavia potrebbero concretizzarsi soltanto all’effettiva emissione della Legge di Bilancio prevista entro il 31-12-2021.
Escluse dall’obbligo di Visto ed Asseverazione le cessioni relative a fatture già emesse e saldate per le quali il contribuente non abbia effettuato la comunicazione entro il termine del 11-11-2021. E’ quanto emerge dalle FAQ pubblicate ieri dall’Agenzia delle Entrate che, pur confermando la “letterale” inclusione di di tali profili nell’ambito di applicazione del DL 157/2021 definisce “meritevole di tutela” l’affidamento di contribuenti che abbiano ricevute le fatture da parte di un fornitore, assolto i relativi pagamenti a loro carico e svolto tutti gli altri adempimenti per la cessione o lo sconto, prima del 12 novembre, con la sola eccezione dell’invio della comunicazione telematica, stabilendo quindi che “In questo caso non sussiste l’obbligo di apposizione del visto di conformità e dell’asseverazione.”
Ad oggi la piattaforma dell’agenzia delle entrate non consente l’invio di questo tipo di comunicazioni prive di visto. L’agenzia ha quindi previsto un aggiornamento delle procedure telematiche entro il 26-11-2021.
Ulteriori chiarimenti su due aspetti controversi sono stati forniti dall’agenzia, il primo relativo alla possibilità di fare riferimento ai prezzari individuati dal DM MISE del 06-08-2020 in attesa della pubblicazione del previsto prezzario MITE, l’altro inerente l’autorizzazione dei tecnici già abilitati al rilascio delle asseverazioni previste dall’art. 119 c. 13 del DL 34-2020 per gli interventi ammessi al c.d. SUPERBONUS ad asseverare per la stessa tipologia di intervento la congruità delle spese ai sensi dell’articolo 1 del DL 157-2021.
Infine, un’ulteriore positiva interpretazione dell’agenzia è relativa all’effettiva portata dell’asseverazione introdotta dal DL 157/2021 che, nel merito degli adempimenti al c.d. Bonus Edilizia diversi dal 110, è limitata alla congruità dei costi:
L’asseverazione prevista per gli interventi oggetto dei Bonus diversi dal Superbonus, di cui al comma 2 dell’articolo 121 del decreto legge n. 34 del 2020, deve attestare i requisiti tecnici dell’intervento e l’effettiva realizzazione, come previsto per il Superbonus, o riguarda solo la congruità delle spese?
L’articolo 121, comma 1-ter, lettera b), del decreto legge n. 34 del 2020 prevede espressamente che i tecnici abilitati “asseverano la congruità delle spese sostenute” e, quindi, si ritiene che ad essa debba riferirsi la nuova attestazione richiesta. Resta, ovviamente, fermo il rispetto dei requisiti e degli adempimenti specificamente previsti per la fruizione delle agevolazioni fiscali diverse dal Superbonus di cui al comma 2 del citato articolo 121 del decreto Rilancio. Ad esempio, per gli interventi finalizzati al risparmio energetico che danno diritto alla detrazione di cui all’articolo 14 del decreto legge n. 63 del 2013 è necessario porre in essere gli adempimenti previsti dal decreto ministeriale 6 agosto 2020 (requisiti) nel caso di interventi effettuati a partire dal 6 ottobre 2020, ovvero, dal decreto interministeriale 19 febbraio 2007 per quelli iniziati in data antecedente.
Le norme in questione, applicabili alle modifiche operate sugli impianti esistenti di ascensori, montacarichi, scale mobili e apparecchi similari installati prima della direttiva 95/16/CE (1999), sono ora allineate alle norme armonizzate UNI EN 81-20 e UNI EN 81-50 che dalla data di entrata in vigore (01-09-2017) definiscono l’attuale standard di sicurezza per il comparto.
La nuova revisione delle UNI 10411-1:2021 e 10411-2:2021 dovrà essere applicata a tutte le commesse pervenute a partire dal giorno 01-10-2021. Per quanto riguarda le commesse registrate sino a tutto il 30-09-2021, per le modifiche oggetto delle lavorazioni, potranno essere applicate le UNI 10411-1:2014 e 10411-2:2014.
L’applicazione delle norme in esame al conferimento di una commessa oggetto di quotazioni rese antecedentemente alla loro pubblicazione potrà quindi comportare adempimenti accessori che, in qualche caso, potrebbero incidere significativamente sulla spesa approvata.
Di seguito evidenziamo alcuni fra i punti che con maggiore probabilità potranno interessare tali commesse.
Al punto 21 della norma in esame è chiarito che si rientra nella casistica di “Modifica sostanziale dell’impianto, con la conseguente necessità che l’impianto risponda alla EN 81-20:2014, qualora avvenga, pur mantenendo il locale del macchinario, la sostituzione contemporanea di:
Con la nuova revisione le norme dedicate ad ascensori elettrici ed oleodinamici sono state perfettamente allineate fra loro differendo ormai nel solo punto 14, che nella UNI 10411-2:2021 è relativo alla sostituzione delle apparecchiature idrauliche, che introduce alcuni riferimenti alla UNI EN 81-20:2014.
In conclusione, il condivisibile obiettivo delle presenti norme è chiaramente quello di elevare il livello di sicurezza degli impianti esistenti con riferimento allo standard delle UNI EN 81-20/50, ma le regole di applicazione comporteranno non pochi problemi in ambito condominiale a seguito dell’eventuale delibera di approvazione di offerte emesse antecedentemente alla pubblicazione delle norme.
A livello generale lo scopo del nuovo Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza rimane invariato; infatti la norma ha lo scopo di implementare un sistema che possa:
Come avvenuto per le altre norme ISO il principale cambiamento è nella struttura della Norma; infatti la 45001 utilizza la struttura di alto livello HLS (High Level Structure) comune a tutti i nuovi standard ISO (ISO 9001:2015, ISO 14001:2015) allo scopo di favorire una facile l’integrazione con gli altri sistemi.
Contesto dell’organizzazione. L’organizzazione deve analizzare tutti gli aspetti interni ed esterni del contesto in cui opera. Dovranno essere prese attentamente in considerazione le condizioni dei lavoratori esterni che lavorano per l’azienda e le condizioni all’interno dell’organizzazione dei fornitori esterni.
Leadership e responsabilità La nuova norma assegna un maggiore ruolo al top management. Si afferma che il successo del sistema dipende dall’impegno e dal coinvolgimento di tutti i livelli e di tutte le funzioni dell’organizzazione. Il top management deve dimostrare leadership e impegno nella gestione della salute e della sicurezza sul lavoro di tutti i lavoratori. Alla direzione è dunque richiesta una partecipazione attenta, attiva e consapevole.
Pianificazione del sistema. Un’altra novità risiede nel fatto che l’organizzazione deve identificare e definire le opportunità di miglioramento della salute e della sicurezza sul lavoro in un processo a sé stante. Le aziende dovranno introdurre un processo per identificare le opportunità per migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro. Queste opportunità potrebbero nascere ad esempio da cambiamenti organizzativi o da un adeguamento delle condizioni di lavoro ai bisogni dei dipendenti.
I cambiamenti introdotti con la nuova norma, quali: la nuova struttura che consente di realizzare un vero sistema di gestione integrato, l’analisi del contesto aziendale e l’orientamento al risk management contribuiscono alla realizzazione di un modello di gestione che migliora in modo significativo le prestazioni aziendali, e lo rendono un vero e proprio strumento strategico di governance.
UNI ISO 45001:2018 SISTEMI DI GESTIONE PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
L’articolo 5-bis introdotto in prima lettura al Senato dalla legge di conversione del D.L. 125-2020 interviene sul comma 6 dell’articolo 66 disp. att. c.c. introdotto dal c.d. Decreto Agosto, andando a sostituire il termine “tutti i condomini” con “dalla maggioranza dei condomini”: “Anche ove non espressamente previsto dal regolamento condominiale, previo consenso della maggioranza dei condomini, la partecipazione all’assemblea può avvenire in modalità di videoconferenza. In tal caso il verbale, redatto dal segretario e sottoscritto dal presidente, è trasmesso all’amministratore e a tutti i condomini con le medesime formalità previste per la convocazione”
L’articolo non interviene sull’impianto normativo del comma 3, come modificato dall’art. 63 comma 1-bis lettera a) del D.L. 14 agosto 2020 n. 104, che dispone le modalità di convocazione dell’assemblea includendovi la c.d. modalità di videoconferenza: “L’avviso di convocazione, contenente specifica indicazione dell’ordine del giorno, deve essere comunicato almeno cinque giorni prima della data fissata per l’adunanza in prima convocazione, a mezzo di posta raccomandata, posta elettronica certificata, fax o tramite consegna a mano, e deve contenere l’indicazione del luogo e dell’ora della riunione o, se prevista in modalità di videoconferenza, della piattaforma elettronica sulla quale si terrà la riunione e dell’ora della stessa”.
Nulla esclude la possibilità di tenere la riunione in “forma mista”, ad esempio con un presidente e un segretario nel luogo della riunione, un monitor consultabile dai presenti ed un collegamento audio-video da remoto per gli altri. La piattaforma prescelta dovrà contemplare un sistema interattivo con la possibilità di trasmettere i documenti in streaming e assicurare la discussione paritaria mediante “alzata di mano”.
Sebbene la nuova stesura dell’articolo 66 consenta un più agevole ricorso allo strumento delle assemblee in videoconferenza, non mancano le critiche fra i professionisti e le associazioni di settore, in particolare al mero riferimento alla sola maggioranza dei condomini senza alcuna indicazione sui millesimi.
In concreto all’entrata in vigore del provvedimento resteranno da definire molteplici aspetti legati allo svolgimento delle assemblee in modalità di videoconferenza che, se non ulteriormente normati, dovranno essere affrontati direttamente dagli operatori di settore con le conseguenti incertezze.
Ancora una volta Giulio Pugliese e Diego Luca Boraschi erano presenti ai nastri di partenza della gara in cui veniva assegnato il titolo italiano di specialità. I nostri ragazzi hanno stretto i denti, combattuto fino alla fine e, come sempre, sono tornati a casa con delle ottime prestazioni.
I Campionati Italiani di Triathlon Olimpico saranno trasmessi su Rai Sport il 3 novembre 2020 alle ore 18.45. Martedì prossimo, sul canale 57 del digitale terrestre, andrà in onda una sintesi di 30 minuti della rassegna tricolore disputata a San Benedetto del Tronto (Ap) commentata dal giornalista Rai Enrico Cattaneo con il supporto di Alice Betto. Dopo la messa in onda, la trasmissione sarà visibile sul canale Rai Play.
La domanda che la stanchezza da covid periodicamente ci ripresenta è sempre la stessa: come e quando finirà? Se sui tempi non è possibile esprimersi ancora con certezza, è però assai probabile che della malattia da nuovo coronavirus non ci sbarazzeremo di punto in bianco.
Sarà piuttosto un lungo addio, preceduto da una – si spera – sempre più gestibile convivenza con il SARS-CoV-2. In altre parole, data l’elevatissima diffusione della covid, è difficile che i vaccini riescano a debellarla del tutto. Più realisticamente, la malattia diventerà endemica. È lo scenario tratteggiato in un articolo su The Conversation, che spiega anche che cosa si intende per endemia.
Il fatto che un gran numero di persone sulla Terra non abbia ancora contratto l’infezione indica che il nuovo coronavirus ha ancora “materiale” a sufficienza per continuare a circolare per qualche tempo. Per quanto cinico possa sembrare, per i virus non siamo altro che strumenti di replicazione che camminano. Nei prossimi mesi, la prospettiva di una serie di vaccini in grado di limitare i contagi, insieme a quella di una certa immunità a caro prezzo acquisita della popolazione, dovrebbero iniziare a rallentare la corsa del patogeno.
Ma la sua uscita di scena non sarà repentina. Nelle aree densamente popolate o con ancora un alto numero di persone suscettibili all’infezione, la covid continuerà a circolare a livello sostenuto. Quando immunità acquisita e misure di controllo riusciranno a portare il tasso di contagiosità (Rt) a un livello uguale o inferiore a 1 – ossia ogni individuo contagia al massimo un’altra persona – l’infezione si stabilizzerà a un livello costante e facilmente prevedibile. Sarà sempre presente in determinate comunità, ma con una prevalenza bassa.
Se si escludono le malattie a trasmissione sessuale o le infezioni pediatriche, che sono presenti e attive un po’ ovunque seppure in diversa misura, oggi la maggior parte delle infezioni è endemica in determinate aree geografiche: altrove, interventi di sanità pubblica hanno eliminato l’infezione o le condizioni che le servono per circolare. È il caso della malaria, della dengue, di Zika e di moltre altre malattie trasmesse dalle zanzare, divenute endemiche nelle regioni tropicali.
Le malattie endemiche sono caratterizzate da schemi di diffusione ricorrenti. Alcune si diffondono con maggiore frequenza in determinate stagioni (pensiamo all’influenza), altre alternano periodi di maggiore trasmissione a periodi di bassa trasmissione e tutte continuano a circolare finché è presente un bacino di persone non ancora contagiato. La presenza di sacche di popolazione più suscettibili, perché in aree geografiche inizialmente risparmiate dal grosso della circolazione, continua ad alimentare l’endemia come farebbero le braci ancora ardenti in un camino.
Le infezioni contro le quali si sviluppa un’immunità permanente, come il morbillo, e in cui ogni bambino nato è suscettibile finché non abbia ricevuto un vaccino, sono più diffuse nei Paesi con un tasso di nascite elevate: è il motivo per cui nelle aree più povere del mondo si fa il possibile per far vaccinare i propri figli mentre nell’Occidente, che ha ormai dimenticato le conseguenze del morbillo, guadagnano consenso i movimenti antivax.
Nelle malattie contro le quali si sviluppa un’immunità temporanea, la popolazione perde periodicamente l’immunità per diventare di nuovo suscettibile: virus e batteri hanno imparato a sviluppare mutazioni per eludere la barriera immunitaria, come vediamo per il virus dell’influenza. In questi casi, i vaccini disponibili vanno aggiornati di anno in anno, per offrire la migliore protezione possibile. Non sappiamo quanto duri l’immunità al patogeno della covid: quella in risposta ad altri e meno gravi coronavirus si esaurisce dopo circa un anno.
Se i vaccini ci proteggeranno dagli esiti più sfavorevoli della covid, la malattia potrebbe diventare una delle tante dalle quali ci vacciniamo o nella quale incorriamo almeno una volta nella vita. Con la differenza che per allora potremmo aver imparato a proteggere le persone più fragili. Se i vaccini riuscissero a ostacolare fortemente anche la trasmissione o a conferire un’immunità di lunga durata, potremmo sperare in più ottimistici, ma meno realizzabili scenari: l’eradicazione permanente è una sfida complessa anche per le malattie contro le quali si siano sviluppati vaccini di estrema efficacia o immunità permanente (come il morbillo).
La storia insegna che spesso, le pandemie si concludono prima a livello sociale che sul piano medico: stanchi di avere paura, ci si abitua alla loro più rara presenza. Del resto la peste non è stata cancellata del tutto: ancora oggi si presenta in circostanze sporadiche, molto spesso curabile con antibiotici.
Due studi su come si propagano i fluidi nell’aria rivelano nuove informazioni sulla trasmissione della covid negli spazi chiusi, uno dei nodi principali dell’attuale fase di convivenza con il coronavirus SARS-CoV-2. Il primo lavoro fa luce sulla nuvola di goccioline sprigionata quando tossiamo e sull’efficacia delle mascherine nel contenerla; il secondo analizza gli effetti della ventilazione nelle stanze e spiega perché è consigliabile arieggiare spesso i locali che abitiamo.
La prima ricerca, pubblicata su Physics of Fluids da due scienziati dell’Indian Institute of Technology Bombay, propone un modello di come il volume della nube di particelle esalate con la tosse cambi con il passare del tempo. I ricercatori hanno scoperto che i primi 5-8 secondi dopo aver tossito sono quelli in cui i droplets emessi rimangono sospesi nell’aria, e risultano dunque cruciali per la diffusione di un’eventuale infezione. Passato quel lasso di tempo, la nube di goccioline inizia a disperdersi. Il dato più interessante riguarda però le mascherine: indossarne una chirurgica riduce di 7 volte il volume della nuvola di particelle infettive emesse tossendo, mentre il modello N95, più filtrante, lo assottiglia addirittura di 23 volte.
«Qualunque cosa riduca la distanza coperta dalla nube, come una mascherina, un fazzoletto o tossire nell’incavo del gomito, dovrebbe assottigliare di molto anche la regione sulla quale i droplets si disperdono e quindi le chances di infezione» chiarisce Rajneesh Bhardwaj, tra gli autori.
Il secondo studio, pubblicato sulla stessa rivista scientifica, ha invece esplorato il viaggio degli aerosol infetti in una stanza chiusa e con aria condizionata, come può essere una classe o un ufficio. Dal modello, elaborato dagli scienziati dell’Università del Nuovo Messico, si vede che un gesto semplice come aprire le finestre fa aumentare di oltre il 40% la quota di particelle in uscita dal sistema.
Secondo gli autori, il flusso d’aria all’interno di una stanza chiusa fa sì che tra le persone presenti vi sia comunque uno scambio di particelle significativo (pari all’1% del totale di quelle emesse) anche quando si mantiene una distanza di 2,4 metri. Tuttavia, quando si aprono le finestre si fa uscire quasi il 70% delle particelle di un micrometro (un millesimo di millimetro) esalate.
In base al modello, l’aria condizionata può rimuovere fino al 50% delle particelle emesse respirando o parlando, ma la quantità rimanente si deposita sulle superfici interne alla stanza, e da lì potrebbe essere rimessa di nuovo in circolo (è perciò fondamentale l’igiene delle mani). La ricerca ha anche confermato che la distribuzione degli aerosol residui non è uniforme ma varia a seconda dei punti della stanza e che le barriere in plexiglass a protezione della scrivania o del banco ostacolano il passaggio dell’aria locale, vicino al soggetto, deviando la traiettoria delle particelle e rendendo il contagio meno probabile.
Ricerche come queste forniscono informazioni importanti su come limitare i contagi nei luoghi chiusi e affollati, laddove li si debba frequentare di persona. Indossare sempre le mascherine, tenere le finestre aperte, migliorare i sistemi di ventilazione, installare barriere trasparenti attorno ai tavoli e sistemare i soggetti più a rischio nei punti meno esposti al passaggio di particelle (che variano a seconda di dove sono stati disposti gli impianti di condizionamento) sono misure che abbattono il rischio di contagio.
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