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COVID-19 IPOTESI DI EVOLUZIONE

 

Come si concluderà la pandemia di covid? Probabilmente non con una totale eradicazione, ma con una presenza costante in certe aree. E’ quanto emerge da alcuni interessanti approfondimenti della rivista Focus.

La domanda che la stanchezza da covid periodicamente ci ripresenta è sempre la stessa: come e quando finirà? Se sui tempi non è possibile esprimersi ancora con certezza, è però assai probabile che della malattia da nuovo coronavirus non ci sbarazzeremo di punto in bianco.

Sarà piuttosto un lungo addio, preceduto da una – si spera – sempre più gestibile convivenza con il SARS-CoV-2. In altre parole, data l’elevatissima diffusione della covid, è difficile che i vaccini riescano a debellarla del tutto. Più realisticamente, la malattia diventerà endemica. È lo scenario tratteggiato in un articolo su The Conversation, che spiega anche che cosa si intende per endemia.

COVID, COME FINIRÀ: UN CAMBIO DI PASSO

Il fatto che un gran numero di persone sulla Terra non abbia ancora contratto l’infezione indica che il nuovo coronavirus ha ancora “materiale” a sufficienza per continuare a circolare per qualche tempo. Per quanto cinico possa sembrare, per i virus non siamo altro che strumenti di replicazione che camminano. Nei prossimi mesi, la prospettiva di una serie di vaccini in grado di limitare i contagi, insieme a quella di una certa immunità a caro prezzo acquisita della popolazione, dovrebbero iniziare a rallentare la corsa del patogeno.

Ma la sua uscita di scena non sarà repentina. Nelle aree densamente popolate o con ancora un alto numero di persone suscettibili all’infezione, la covid continuerà a circolare a livello sostenuto. Quando immunità acquisita e misure di controllo riusciranno a portare il tasso di contagiosità (Rt) a un livello uguale o inferiore a 1 – ossia ogni individuo contagia al massimo un’altra persona – l’infezione si stabilizzerà a un livello costante e facilmente prevedibile. Sarà sempre presente in determinate comunità, ma con una prevalenza bassa.

MALATTIE ENDEMICHE: LE CARATTERISTICHE

Se si escludono le malattie a trasmissione sessuale o le infezioni pediatriche, che sono presenti e attive un po’ ovunque seppure in diversa misura, oggi la maggior parte delle infezioni è endemica in determinate aree geografiche: altrove, interventi di sanità pubblica hanno eliminato l’infezione o le condizioni che le servono per circolare. È il caso della malaria, della dengue, di Zika e di moltre altre malattie trasmesse dalle zanzare, divenute endemiche nelle regioni tropicali.

Le malattie endemiche sono caratterizzate da schemi di diffusione ricorrenti. Alcune si diffondono con maggiore frequenza in determinate stagioni (pensiamo all’influenza), altre alternano periodi di maggiore trasmissione a periodi di bassa trasmissione e tutte continuano a circolare finché è presente un bacino di persone non ancora contagiato. La presenza di sacche di popolazione più suscettibili, perché in aree geografiche inizialmente risparmiate dal grosso della circolazione, continua ad alimentare l’endemia come farebbero le braci ancora ardenti in un camino.

MALATTIE ENDEMICHE: CHE RUOLO HA L’IMMUNITÀ?

Le infezioni contro le quali si sviluppa un’immunità permanente, come il morbillo, e in cui ogni bambino nato è suscettibile finché non abbia ricevuto un vaccino, sono più diffuse nei Paesi con un tasso di nascite elevate: è il motivo per cui nelle aree più povere del mondo si fa il possibile per far vaccinare i propri figli mentre nell’Occidente, che ha ormai dimenticato le conseguenze del morbillo, guadagnano consenso i movimenti antivax.

Nelle malattie contro le quali si sviluppa un’immunità temporanea, la popolazione perde periodicamente l’immunità per diventare di nuovo suscettibile: virus e batteri hanno imparato a sviluppare mutazioni per eludere la barriera immunitaria, come vediamo per il virus dell’influenza. In questi casi, i vaccini disponibili vanno aggiornati di anno in anno, per offrire la migliore protezione possibile. Non sappiamo quanto duri l’immunità al patogeno della covid: quella in risposta ad altri e meno gravi coronavirus si esaurisce dopo circa un anno.

CORONAVIRUS: COME FINISCE

Se i vaccini ci proteggeranno dagli esiti più sfavorevoli della covid, la malattia potrebbe diventare una delle tante dalle quali ci vacciniamo o nella quale incorriamo almeno una volta nella vita. Con la differenza che per allora potremmo aver imparato a proteggere le persone più fragili. Se i vaccini riuscissero a ostacolare fortemente anche la trasmissione o a conferire un’immunità di lunga durata, potremmo sperare in più ottimistici, ma meno realizzabili scenari: l’eradicazione permanente è una sfida complessa anche per le malattie contro le quali si siano sviluppati vaccini di estrema efficacia o immunità permanente (come il morbillo).

La storia insegna che spesso, le pandemie si concludono prima a livello sociale che sul piano medico: stanchi di avere paura, ci si abitua alla loro più rara presenza. Del resto la peste non è stata cancellata del tutto: ancora oggi si presenta in circostanze sporadiche, molto spesso curabile con antibiotici.

NEI LUOGHI CHIUSI IL CONTAGIO SI DIFFONDE COSI’

Due studi su come si propagano i fluidi nell’aria rivelano nuove informazioni sulla trasmissione della covid negli spazi chiusi, uno dei nodi principali dell’attuale fase di convivenza con il coronavirus SARS-CoV-2. Il primo lavoro fa luce sulla nuvola di goccioline sprigionata quando tossiamo e sull’efficacia delle mascherine nel contenerla; il secondo analizza gli effetti della ventilazione nelle stanze e spiega perché è consigliabile arieggiare spesso i locali che abitiamo.

INDOSSATE LA MASCHERINA

La prima ricerca, pubblicata su Physics of Fluids da due scienziati dell’Indian Institute of Technology Bombay, propone un modello di come il volume della nube di particelle esalate con la tosse cambi con il passare del tempo. I ricercatori hanno scoperto che i primi 5-8 secondi dopo aver tossito sono quelli in cui i droplets emessi rimangono sospesi nell’aria, e risultano dunque cruciali per la diffusione di un’eventuale infezione. Passato quel lasso di tempo, la nube di goccioline inizia a disperdersi. Il dato più interessante riguarda però le mascherine: indossarne una chirurgica riduce di 7 volte il volume della nuvola di particelle infettive emesse tossendo, mentre il modello N95, più filtrante, lo assottiglia addirittura di 23 volte.

«Qualunque cosa riduca la distanza coperta dalla nube, come una mascherina, un fazzoletto o tossire nell’incavo del gomito, dovrebbe assottigliare di molto anche la regione sulla quale i droplets si disperdono e quindi le chances di infezione» chiarisce Rajneesh Bhardwaj, tra gli autori.

APRITE LE FINESTRE!

Il secondo studio, pubblicato sulla stessa rivista scientifica, ha invece esplorato il viaggio degli aerosol infetti in una stanza chiusa e con aria condizionata, come può essere una classe o un ufficio. Dal modello, elaborato dagli scienziati dell’Università del Nuovo Messico, si vede che un gesto semplice come aprire le finestre fa aumentare di oltre il 40% la quota di particelle in uscita dal sistema.

Secondo gli autori, il flusso d’aria all’interno di una stanza chiusa fa sì che tra le persone presenti vi sia comunque uno scambio di particelle significativo (pari all’1% del totale di quelle emesse) anche quando si mantiene una distanza di 2,4 metri. Tuttavia, quando si aprono le finestre si fa uscire quasi il 70% delle particelle di un micrometro (un millesimo di millimetro) esalate.

L’IMPORTANZA DI AMBIENTI BEN VENTILATI

In base al modello, l’aria condizionata può rimuovere fino al 50% delle particelle emesse respirando o parlando, ma la quantità rimanente si deposita sulle superfici interne alla stanza, e da lì potrebbe essere rimessa di nuovo in circolo (è perciò fondamentale l’igiene delle mani). La ricerca ha anche confermato che la distribuzione degli aerosol residui non è uniforme ma varia a seconda dei punti della stanza e che le barriere in plexiglass a protezione della scrivania o del banco ostacolano il passaggio dell’aria locale, vicino al soggetto, deviando la traiettoria delle particelle e rendendo il contagio meno probabile.

ACCORTEZZE FONDAMENTALI

Ricerche come queste forniscono informazioni importanti su come limitare i contagi nei luoghi chiusi e affollati, laddove li si debba frequentare di persona. Indossare sempre le mascherine, tenere le finestre aperte, migliorare i sistemi di ventilazione, installare barriere trasparenti attorno ai tavoli e sistemare i soggetti più a rischio nei punti meno esposti al passaggio di particelle (che variano a seconda di dove sono stati disposti gli impianti di condizionamento) sono misure che abbattono il rischio di contagio.

FONTE:

CORONAVIRUS IL PLASMA FREDDO LO INATTIVA IN 30 MINUTI

La tecnologia al plasma freddo, basata sul fenomeno della ionizzazione, riesce ad abbattere il coronavirus negli ambienti chiusi fino al 99,9% in mezz’ora. Lo afferma uno studio, in via di pubblicazione, condotto dall’équipe di Andrea Crisanti dell’Università di Padova.

La tecnologia NTP (NON THERMAL PLASMA) rappresenta un fenomeno fisico generato a temperatura ambiente utilizza l’aria trasformandola in un gas ionizzato (plasma freddo) costituito da varie particelle caricate elettricamente: elettroni, ioni, atomi e molecole che scontrandosi tra loro producono specie ossidanti in grado di disaggregare i composti organici volatili, come batteri e virus.

I TEST EFFETTUATI

La tecnologia testata dal laboratorio padovano, messa a punto da Jonix, una start up fondata dall’azienda di Padova HiRef Spa e laboratori Archa di Pisa, “presenta un’efficacia attività antivirale nei confronti di SARS-CoV-2, con un abbattimento della carica virale pari al 99,99% dopo solo 30 minuti di esposizione”, scrivono gli esperti nello studio.

LE PAROLE DI JONIX

“Conoscevamo la forza del plasma freddo nel combattere virus, batteri e agenti patogeni – afferma Mauro Mantovan, fondatore di HiRef e presidente di Jonix -. Ma avere la validazione scientifica proprio sul Covid-19 era per noi un passaggio fondamentale. L’analisi di un certificatore prestigioso qual è l’ateneo patavino ci permette di continuare a lavorare per pensare prodotti sempre più all’avanguardia, sfruttando tutte le possibilità che la moderna tecnologia ci offre”.

La ionizzazione dell’aria è un fenomeno naturale che interviene spontaneamente ogni qualvolta una molecola è sottoposta all’azione di un processo energetico in cui la quantità totale di energia è superiore a quella della molecola stessa. In pratica quando additiviamo di energia una molecola questa “estrae” un elettrone dall’orbita più esterna della molecola, e a causa dello squilibrio elettrico la molecola (atomo) assume la carica elettrica positiva.

La tecnologia NTP (Non Thermal Plasma) realizza artificialmente la ionizzazione dell’aria attraverso il cosiddetto “Plasma Freddo”

FONTI:

COVID IN CONDOMINIO COSA FARE E COME COMPORTARSI

L’emergenza sanitaria e il rialzo dei contagi in tutta Italia porta a dover prestare una particolare attenzione al proprio comportamento nei luoghi pubblici ma anche in casa, e nello specifico, per chi vive in un condominio e condivide, quindi, luoghi comuni con altri inquilini ogni volta che esce di casa.

Non bisogna, infatti, dimenticare che il condominio è uno spazio di passaggio quindi va prestata la stessa attenzione di quando si è al lavoro o all’aperto. Per vivere serenamente il condominio ecco alcune informazioni utili da tenere a mente e capire come comportarci.

ASCENSORE

Il luogo in cui bisogna stare particolarmente attenti è l’ascensore, le dimensioni ridotte spesso non assicurano il giusto distanziamento sociale, quindi bisogna prenderlo uno alla volta, tranne nei casi in cui si è conviventi.

PULIZIE

Le pulizie non sono sospese, anzi devono continuare per sanificare gli ambienti comuni e i luoghi di passaggio come le scale e gli ascensori. Gli addetti devono indossare mascherine e guanti monouso e in alcuni casi possono modificare gli orari per evitare i momenti in cui più persone escono di casa per recarsi a lavoro.

LAVORI DI MANUTENZIONE E CONSEGNA DELLA POSTA

Per quanto riguarda i lavori di manutenzione quelli strettamente necessari come la riparazione dell’ascensore o dell’impianto idraulico possono continuare rispettando le distanze. Tutte le operazioni non urgenti possono essere rimandate. La consegna della posta deve essere effettuata senza richiedere la firma. L’identificazione del destinatario avverrà verificando il nome sul citofono o il numero di cellulare. Per limitare i contatti, le lettere o i pacchi verranno lasciati nella buca delle lettere o nell’ascensore.

IL PORTIERE

Il portiere può continuare a svolgere il suo lavoro con gli stessi orari di sempre, rispettando la distanza di sicurezza e indossando la mascherina.

ASSEMBLEE

Le assemblee sono sospese, in alternativa se tutti i condomini hanno le stesse possibilità, si può decidere di effettuare le riunioni in videoconferenza.

CONDOMINO POSITIVO: COSA FARE

Cosa fare se nel condominio in cui si vive c’è un caso di positività al coronavirus? Può succedere che all’interno di una struttura comune, come quella di un condominio, ci siano persone malate che abbiano, magari prima ancora di sapere di esserlo, toccato e transitato luoghi comuni a tutti gli altri inquilini esponendoli quindi al rischio di contagio, anche se involontariamente. Come si procede in questi casi?

Va precisato che il condomino positivo non è obbligato a comunicare il proprio stato di salute all’amministratore. L’obbligo c’è solo verso le autorità sanitarie al fine di porlo in quarantena, monitorarlo ed effettuare il tracciamento dei contatti. Ovviamente il condomino è obbligato all’isolamento e ad evitare, per quanto gli sia possibile, di entrare in contatto con gli altri condomini e gli spazi comuni.

Il soggetto può comunicare di sua spontanea volontà all’amministratore il suo stato di salute, ma quest’ultimo è chiamato alla riservatezza. In questo caso può comunicare al resto del condominio che esiste un caso positivo all’interno dello stabile e invitare a una maggiore attenzione nei luoghi comuni, quindi ribadendo le regole di distanziamento sociale ed esortando ad igienizzare frequentemente le mani.

L’amministratore può procedere all’opera di sanificazione degli ambienti comuni, al solo scopo cautelativo, ma non vi è l’obbligo. La sanificazione può essere effettuata solo da ditte specializzate e farla una tantum a scopo preventivo ha poco senso, visto che ogni giorno gli ambienti comuni sono frequentati da tutti gli abitanti dello stabile.

La spesa di sanificazione è ovviamente a carico del condominio e si va a sommare alle spese condominiali, quindi onde evitare possibili contestazioni sarebbe bene avere diversi preventivi e allegare la fattura specificando che la sanificazione è stata effettuata a seguito della segnalazione di un positivo. Per evitare ulteriori contestazioni può effettuare una riunione straordinaria interrogando i condomini direttamente sulla spesa.

FONTI

 

 

COVID-19 PIU’ ELEVATO IL RISCHIO DI CONTAGIO IN ASCENSORE

E’ quanto emerge da uno studio pubblicato dall’International Journal of Multiphase Flow, che ha coinvolto TU Wien (Università di tecnologia Vienna), l’Università della Florida, la Sorbona di Parigi, la Clarkson University (Usa) e il Mit di Boston. La ricerca è firmata dall’italiano Alfredo Soldati, dell’Istituto di meccanica dei fluidi e trasferimento di calore presso la TU Wien.

In luoghi piccoli, affollati e poco arieggiati il rischio di Covid-19 si moltiplica, anche se si indossano le mascherine. “Anche con una mascherina, infatti, le goccioline infettive possono essere trasmesse per diversi metri e rimanere nell’aria più a lungo di quanto non si pensi. Lo abbiamo dimostrato nel nostro studio: a giocare un ruolo sono le dimensioni delle goccioline che contengono particelle virali, ma anche la presenza di ventilazione”. Queste le parole di Alfredo Soldati, ricercatore italiano della TU Wien, fra gli autori dello studio sull’International Journal of Multiphase Flow che ‘fotografa’ il comportamento delle goccioline in un’intervista rilasciata all’Adnkronos Salute.

UNA PARTICELLA IMPIEGA 15 MINUTI A RAGGIUNGERE IL SUOLO

Una particella con un diametro di 10 micrometri (la dimensione media delle goccioline di saliva emesse), ad esempio, impiega quasi 15 minuti a cadere a terra, spiega il ricercatore. “Il fatto è che anche quando la gocciolina d’acqua è evaporata, rimane una particella che può contenere il virus, ma anche parti di muco. Il residuo non evapora del tutto ma rimane nell’aria per un certo tempo, che può essere anche lungo”, spiega Soldati. Quindi è possibile entrare in contatto con il virus anche quando si osservano le regole di distanziamento, ad esempio in un ascensore che è stato utilizzato da persone infette poco prima.

L’IMPORTANZA DI UNA IDONEA VENTILAZIONE

Particolarmente problematici sono gli ambienti con elevata umidità relativa, come le sale riunioni scarsamente ventilate. “Le goccioline più piccole si depositano in un quarto d’ora se l’aria è ferma. Ma poi possono risollevarsi. Ecco che dunque si comprende come sia difficile intervenire ad esempio negli autobus”.

NUOVI METODI DI MISURAZIONE

I modelli di studio sulla propagazione dei c.d. droplets, universalmente accettati, si basano su misurazioni degli anni ’30 e ’40 del secolo scorso. A quel tempo, i metodi di rilevazione non erano al livello degli attuali, e si sospetta che non fosse possibile misurare in modo affidabile le goccioline particolarmente piccole.

Si pone in discussione anche l’assunto inerente il comportamento delle goccioline di areosol in funzione delle loro dimensioni, che vede uno schema di comportamento differenziato fra le grandi, spinte dalla gravità verso il basso, e le piccole, che avanzano in avanti, quasi in linea retta, evaporando velocemente.

Come sottolineato da Soldati, si tratta di una immagine molto semplificata. Per questo motivo i ricercatori vogliono adattare i modelli alle ultime ricerche, con l’obiettivo di capire meglio la diffusione del coronavirus.

Soldati ha infine ribadito che “le mascherine sono utili perché bloccano le goccioline di grandi dimensioni. E va bene anche mantenere una distanza. Ma i nostri risultati mostrano che nessuna di queste misure può fornire una protezione garantita”, sottolineando l’importanza che fisici e ingegneri diano un contributo per colmare il gap sulla conoscenza della diffusione di questo virus.

FONTI:

PROROGA TERMINE ADEGUAMENTO ANTINCENDIO EDIFICI CIVILI

Rinviato a sei mesi successivi alla fine dello stato di emergenza sanitaria il termine per l’adeguamento antincendio degli edifici di civile abitazione alle prescrizioni di cui al D.M. 25-01-2019, che ha integrato la relativa regola tecnica di prevenzione incendi.

L’art. 63-bis del D.L. 14-08-2020 n. 104 (c.d. “Decreto Agosto”, convertito in legge dalla L. 13-10-2020 n. 125), al comma 2, ha rinviato a sei mesi dal termine dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei Ministri in relazione al Covid-19 il termine per gli adempimenti e adeguamenti antincendio negli edifici di civile abitazione previsti dal D. Min. Interno 25-01-2019.

Il D. Min. Interno 25-01-2019, entrato in vigore dal 06-05-2019:

  • ha integrato la vigente regola tecnica di prevenzione incendi per edifici di civile abitazione, contenuta nel D. Min. Interno 16-05-1987  n. 246, con prescrizioni concernenti gli edifici con altezza antincendio superiore a 12 m;
  • ha dettato requisiti di sicurezza antincendio per le facciate di edifici di civile abitazione soggetti ai procedimenti di prevenzione incendi di cui al punto 77 dell’Allegato I al D.P.R. 01-08-2011 n. 151, cioè quelli con altezza antincendio superiore a 24 m.
LE MISURE ANTINCENDIO PER GLI EDIFICI CIVILI

Nell’Allegato al D. Min. Interno 16-05-1987 n. 246, recante le norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione, è stato in particolare introdotto il paragrafo 9-bis che detta, commisurandone l’entità all’altezza dell’edificio, un insieme di misure di tipo organizzativo, quali l’adozione di una struttura organizzativa che prevede compiti, azioni e procedure,  e gestionale, concernente nell’adozione di misure antincendio preventive e di pianificazione dell’emergenza, finalizzate al raggiungimento del pertinente livello di prestazione prescritto, che consente l’esercizio dell’edificio in condizioni di sicurezza, sia in fase ordinaria che in fase di emergenza.

L’adozione delle misure grava sul Responsabile dell’attività, da identificarsi, ove presente, nell’amministratore del condominio, che dovrà prevedere specifiche misure di gestione della sicurezza antincendio in funzione del livello di rischio, attraverso la pianificazione, e la periodica verifica, delle misure da attuare in caso d’incendio. Il responsabile è inoltre tenuto ad informare gli occupanti su procedure di emergenza e misure di sicurezza, a mantenere in efficienza i sistemi, dispositivi e attrezzature antincendio adottati, a effettuare verifiche di controllo e interventi di manutenzione, a esporre cartellonistica riportante divieti e precauzioni, numeri telefonici e istruzioni per l’esodo in emergenza, a verificare, per le aree comuni, l’osservanza dei divieti, delle limitazioni e delle condizioni di esercizio.

I TERMINI DI ADEGUAMENTO

L’adeguamento alle misure recate dal decreto, per gli edifici civili esistenti alla sua data di entrata in vigore, è stato fissato al 06-05-2020, termine ora prorogato dall’art. 63-bis del D.L. 104-2020 a sei mesi dal termine dello stato di emergenza sanitaria deliberato in relazione al Covid-19), tranne che per le disposizioni riguardanti l’installazione, ove prevista, degli impianti di segnalazione manuale di allarme incendio e dei sistemi di allarme vocale per scopi di emergenza, cui occorre adeguarsi entro il 06-05-2021.

L’avvenuto adeguamento alle disposizioni in questione deve essere comunicato al Comando dei vigili del fuoco all’atto della presentazione dell’attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio, di cui all’art. 5 del D.P.R. 151-2011.

FONTI:

 

OPZIONI DI CESSIONE DEL CREDITO E SCONTO IN FATTURA

Come noto il Decreto Rilancio ha previsto per i soggetti che sostengono determinate spese sugli edifici residenziali la facoltà di trasformare le detrazioni fiscali cui hanno diritto in crediti d’imposta cedibili a terzi. In questo articolo cerchiamo di approfondire l’applicabilità del provvedimento al nostro settore.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio beneficiano di importanti agevolazioni fiscali, sia quando si effettuano sulle singole unità abitative sia quando riguardano lavori su parti comuni di edifici condominiali.

La più conosciuta tra queste agevolazioni è sicuramente quella disciplinata dall’articolo 16-bis del Dpr 917-86 (Testo unico delle imposte sui redditi), che consiste in una detrazione dall’Irpef del 36% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 48.000 euro per unità immobiliare.

Per le spese effettuate nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 30 giugno 2013, il decreto legge n. 83-2012 ha elevato al 50% la percentuale di detrazione e a 96.000 euro l’importo massimo di spesa ammessa al beneficio.

Questi maggiori importi sono poi stati prorogati più volte da provvedimenti successivi. Da ultimo, la legge di Stabilità 2020 ha rinviato al 31 dicembre 2020 la possibilità di usufruire della maggiore detrazione Irpef (50%) e del maggior limite di spesa.

Con l’articolo 121 del Decreto Legge 34-2020 (c.d. Decreto Rilancio), convertito con modificazioni dalla Legge 77-2020, viene introdotta l’opzione della trasformazione delle detrazioni Irpef in credito d’imposta cedibile a terzi per una serie di interventi, con diverse percentuali, fra cui il noto Super-bonus 110% e, con percentuali diversificate, l’eco-bonus, il sisma-bonus, il bonus facciate ed il Bonus Ristrutturazioni alle correnti percentuali del 50%.

Il settore degli ascensori e dei sistemi di sollevamento residenziali può beneficiare esclusivamente di quest’ultima agevolazione, non potendo fruire del c.d. Super-bonus 110%, nemmeno come intervento “trainato”, nè degli Eco-bonus indipendentemente dall’eventuale utilizzo di impianti “a risparmio energetico”.

POCO TEMPO E QUALCHE INCOGNITA

Il nuovo meccanismo della cessione dei crediti d’imposta offre al contribuente l’innegabile vantaggio di poter immediatamente monetizzare il credito spettante in luogo della sua detrazione pro-quota in dieci anni, tuttavia l’opportunità potrà essere sfruttata soltanto per il biennio 2020-2021, con il rischio che l’attuale vantaggio economico possa essere ridotto già dal 01-01-2021 in caso di mancata proroga delle percentuali introdotte dal decreto legge n. 83-2012, che comporterebbe il ritorno della detrazione alla misura ordinaria del 36%.

ASCENSORI E CESSIONE DEL CREDITO

Nel settore degli impianti di sollevamento, se afferenti parti comuni di edifici residenziali, l’opzione può essere esercitata su tutti gli interventi ammessi alla detrazione IRPEF del 50% ovvero:

  • Interventi di manutenzione ordinaria (riparazione, modernizzazione e rifacimento di impianti esistenti)
  • Interventi di manutenzione straordinaria
  • Interventi di restauro e di risanamento conservativo
  • Interventi di ristrutturazione edilizia

 

Nel caso di interventi operati all’interno di singole unità immobiliari, come noto, l’agevolazione non è invece operante su interventi di manutenzione ordinaria.

Per semplificare, quindi, la cessione del credito risulta operante per gli interventi abitualmente pagati mediante bonifico bancario o postale per oneri deducibili, il c.d. bonifico parlante, sui quali l’istituto di credito opera la prevista ritenuta del 8%.

L’IPOTESI DI SCONTO IN FATTURA

I soggetti che sostengono spese per interventi agevolabili possono optare, in luogo della consueta detrazione IRPEF in dieci anni, per un immediato beneficio fiscale sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto di importo massimo pari alla detrazione spettante, ovvero del 50% del corrispettivo.

Il fornitore in questo caso recupererà il contributo anticipato al committente sotto forma di credito d’imposta, di importo pari alla detrazione spettante, e potrà utilizzarlo in compensazione dei propri debiti fiscali, pro-quota per i 10 anni successivi, o cederlo a sua volta ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito ed altri intermediari finanziari.

Qualora l’impresa esecutrice acconsenta a riconoscere lo sconto in fattura al committente, giacché trattasi di opzione di libera scelta sulla quale non verte obbligo alcuno, i passaggi saranno i seguenti:

  • L’opzione è comunicata dal contribuente (1) utilizzando il modello predisposto dall’agenzia delle Entrate – esclusivamente per via telematica – dal 15-10-2020 ed entro il 13-03 dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese che danno diritto alla detrazione.
  • L’impresa provvede all’emissione della fattura per le esecuzioni concordate contenete l’indicazione al riferimento legislativo (art. 121 c. 1 lett. a del D.L. 34-2020), la descrizione dei lavori, l’importo dell’imposta gravante sull’intera cifra della fornitura e l’importo da corrispondere mediante bonifico per oneri deducibili al netto delle sconto concesso fino a una misura massima pari al 50% della fornitura.
  • Il committente provvede al versamento degli importi al netto dello sconto praticato mediante bonifico per oneri deducibili ed al trasferimento telematico del credito fiscale maturato dal proprio cassetto fiscale al cassetto fiscale dell’impresa.
  • Il fornitore acquisisce il credito d’imposta a compensazione dello sconto operato e ne fruisce per i 10 anni successivi a quello in cui il credito è maturato con facoltà di ulteriore cessione a terzi

 

(1) La comunicazione relativa agli interventi eseguiti sulle parti comuni degli edifici è inviata direttamente dall’amministratore di condominio, oppure avvalendosi di un intermediario, esclusivamente mediante i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate. Nel caso in cui, ai sensi dell’articolo 1129 del codice civile, non sussista l’obbligo di nomina dell’amministratore di condominio e i condomini non vi abbiano provveduto, la comunicazione è inviata da uno dei condòmini a tal fine incaricato.

LA CESSIONE DIRETTA DEL CREDITO

In alternativa all’opzione di sconto in fattura il committente potrà scegliere di cedere direttamente il credito spettante allo stesso fornitore, a un istituto di credito o altro intermediario finanziario, nonché ad altri soggetti (persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti).

Questa soluzione presenta tuttavia, per il contribuente, lo svantaggio di dover procedere all’integrale versamento del corrispettivo della fornitura al fine di poter maturare il diritto alla detrazione.

I COSTI FINANZIARI DELL’OPERAZIONE

A differenza delle specifiche misure previste per il c.d. Super-bonus, con percentuali di detrazione superiori alle spese sostenute e fruibilità del credito d’imposta in soli 5 anni, entrambe le opzioni attuabili nei casi in esame presentano dei rilevanti costi finanziari:

  • Immobilizzazione dei capitali da compensare nei 10 esercizi successivi in caso di utilizzo diretto del credito fiscale
  • Perdita finanziaria, fino al 22% sui prodotti attualmente circolanti, in caso di cessione del credito ad istituti bancari od altri intermediari finanziari
LE NOSTRE PROPOSTE

Al fine di poter agevolare la nostra clientela nella fruizione dell’opportunità offerta dalle attuali disposizioni abbiamo valutato di poter offrire, con particolari formule dedicate, la concessione di entrambe le opzioni previste sulle commesse ricevute ed, in particolare, mediante l’anticipo del credito attraverso sconto in fattura ai sensi dell’art. 121 del D.L. 34-2020.

Nel caso in cui non si opti, o non sia concessa, l’opzione dello sconto in fattura che resta subordinata alla preventiva concertazione, potrà essere valutata la cessione del credito mediante 3-4 quote a S.A.L.. Alla cessione del credito spettante su ogni quota corrisponderebbe l’introito della percentuale di acquisto del credito ceduto (cash-back) da utilizzare per il parziale versamento della scadenza successiva.

In entrambe i casi quindi l’amministrazione non avrebbe la necessità di ripartire ai condomini l’intero importo della spesa, e conseguentemente i successivi rimborsi, ma soltanto le quote necessarie ai versamenti da eseguire. Resta tuttavia un suo esclusivo onere la gestione di eventuali quote estranee nel caso in cui la scelta dell’opzione non riguardi la totalità dei condomini aventi diritto al beneficio.

OPERATIVITA’ DELL’AGEVOLAZIONE

Sebbene il meccanismo di cessione del credito d’imposta derivante dalla detrazione IRPEF per ristrutturazioni edilizie  sia ad oggi già attivo, essendo in vigore la norma afferente e già emanate, dall’agenzia delle entrate, le istruzioni operative ed il modello di comunicazione con le relative specifiche di compilazione, il concreto esercizio dell’opzione è subordinato alla disponibilità del software di comunicazione e trasferimento del credito, la cui attivazione è prevista dal 15-10-2020.

I CONTROLLI DELL’AGENZIA

Qualora sia accertata la mancata sussistenza, anche parziale, dei requisiti che danno diritto alla detrazione d’imposta, l’Agenzia delle Entrate provvederà al recupero dell’importo corrispondente alla detrazione non spettante, maggiorato di interessi e sanzioni, nei confronti dei beneficiari della detrazione, ferma restando, in presenza di concorso nella violazione, anche la responsabilità in solido del fornitore che ha applicato lo sconto e dei cessionari per il pagamento dell’importo e dei relativi interessi.

Sebbene i fornitori ed i cessionari siano tenuti a rispondere solo per l’eventuale utilizzo del credito d’imposta in modo irregolare o in misura maggiore rispetto al credito d’imposta ricevuto, molti istituti di credito stanno prevedendo la raccolta di documentazioni accessorie e di preventive asseverazioni non formalmente previste dal dispositivo che dovranno essere necessariamente fornite dal committente a tutela dell’azienda e della successiva cedibilità del credito ai propri partners finanziari.

AGEVOLAZIONE ATTIVA MA PRASSI INCERTE

E’ utile sottolineare che, nonostante come indicato l’agevolazione sia già attiva e le comunicazioni presto inviabili, permangono numerose incertezze al riguardo delle corrette prassi da seguire. Sono infatti ancora in fase di sviluppo i necessari aggiornamenti dei software gestionali di settore, per l’integrazione in fattura dello sconto secondo le modalità richiamate dal decreto rilancio, ed incerte le modalità operative degli istituti bancari, i cui documenti informativi appaiono sinora principalmente concentrati al c.d. Super-bonus, che potrebbero comportare delle modifiche alle politiche aziendali sinora determinate.

DISABILI, ASCENSORI NUOVI SENZA CESSIONE

E’ l’incresciosa anomalia che emerge da un recente articolo del Sole 24 Ore (Edizione 29-09-2020, Norme e Tributi, pag. 33), a firma Glauco Bisso, che sottolinea l’inapplicabilità della cessione o dello sconto in fattura all’installazione di un nuovo ascensore finalizzato all’abbattimento di barriere architettoniche all’interno di un edificio esistente che ne sia privo.

Nell’analisi l’autore richiama l’articolo 121 c. 2 del decreto rilancio che prevede le agevolazioni di sconto in fattura e cessione del credito ai soli interventi di recupero edilizio di cui all’articolo 16-bis c. 1, lettere a) e b) del D.P.R. 917-86 (T.U.I.R.) con la conseguente esclusione, per il mancato richiamo della lettera e), delle opere ivi rubricate e concernenti negli interventi “finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche, aventi ad oggetto ascensori e montacarichi, alla realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, sia adatto a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap in situazione di gravità, ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104” un’incomprensibile disparità che si confida possa essere oggetto di correttivo da parte del legislatore.

FONTI:
APPROFONDIMENTI SUL PORTALE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE:

 

Nota: Contenuti dell’articolo ed allegati aggiornati il 14-10-2020 in relazione alla pubblicazione del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate protocollo n. 326047-2020.

 

COVID-19 IN ASCENSORE PARTICELLE INFETTE IN ARIA FINO A 30 MINUTI

GLI AEROSOL PERSISTONO NELLE CABINE DEGLI ASCENSORI NON SUFFICIENTEMENTE VENTILATE

Le particelle infette possono persistere per periodi da dieci a venti minuti all’interno di un ascensore dopo un colpo di tosse di un persona contagiata da Sars-Cov-2, durante il normale funzionamento. Con le porte dell’ascensore permanentemente chiuse, come nel caso degli impianti a porte manuali, questo periodo può aumentare fino a 30 minuti.

E’ quanto emerge da uno studio condotto dalla UvA (University of Amsterdam), in collaborazione con il locale centro medico universitario (UMC), sotto la guida dei fisici UvA Prof. Daniel Bonn e Dr. Cees Van Rijn. La ricerca è stata pubblicata mercoledì 23 settembre sulla rivista scientifica Indoor Air.

Gli Aerosol, contenenti piccole particelle respiratorie, sono sempre più considerati come un veicolo potenzialmente rilevante di trasmissione del virus, come sottolineato dal Team ed in recenti posizioni dell’OMS peraltro basate su precedenti ricerche di Bonn e collaboratori.

I ricercatori hanno utilizzato un ugello spray appositamente progettato, disperdendo una quantità controllata di “goccioline”, con la stessa distribuzione dimensionale dei droplets respiratori evaporati da un singolo colpo di tosse, ed uno specifico strumento laser per illuminarle in modo che potessero essere conteggiate e monitorate nel tempo.

“Abbiamo scoperto che, durante il normale funzionamento, occorrono dai 12 ai 18 minuti prima che il numero di particelle diminuisca” afferma il responsabile della ricerca Daniel Bonn. “Quando le porte dell’ascensore sono permanentemente aperte questo tempo si riduce a 2-4 minuti”. Nel caso in cui le porte rimangano chiuse questo periodo raggiunge anche i 30 minuti prima dell’effettiva dispersione.

Sulla pagina dedicata sul sito UvA si legge che “L’espettorato infetto (la miscela di saliva e muco che viene espulso con la tosse) può trasportare da diecimila a un miliardo di copie di RNA del virus per millilitro. Il valore di un miliardo corrisponde a circa una particella virale per gocciolina di aerosol con un raggio di 5 micrometri. Parlare ad alta voce può produrre fino a poche centinaia di migliaia di goccioline al minuto, mentre un solo colpo di tosse può già produrre qualche milione di goccioline. Respirare l’aria dopo che un paziente infetto abbia parlato o tossito all’interno di un ascensore implica una potenziale assunzione di decine fino a molte migliaia di copie di RNA di COVID-19 al minuto, a seconda dell’infettività del paziente infetto. La dose infettiva minima non è nota; si ritiene tuttavia che la gravità dei sintomi da Sars-Cov-2 sia proporzionale alla dose che causa l’infezione.

APPROFONDIMENTI

 

 

 

DISINFEZIONE CABINE: AIRO’ LIFT AIR PURIFIER

Dopo l’ormai noto AIRCARE SYSTEM BZ-10  abbiamo avviato la commercializzazione di un nuovo prodotto per il trattamento dell’aria e la protezione dell’ambiente da virus e batteri: “AirO’ Lift Air Purifier”.

AirO tratta l’aria con un generatore di ‘plasma freddo’ di nuova concezione, compatto, silenzioso, a basso consumo (10W). Il dispositivo aggredisce i composti organici volatili riuscendo a distruggere il 99,5% degli agenti patogeni, inclusi virus in sospensione aerea, batteri, microorganismi quali spore, funghi, muffe, e odori in genere.

IL FUNZIONAMENTO DEL PURIFICATORE D’ARIA A PLASMA FREDDO

L’aria passa prima in un pre filtro, solo per bloccare le particelle di polvere, poi viene a contatto con il flusso di plasma generato, che tramite una reazione chimico-fisica abbatte vari tipi di molecole inquinanti compresi diversi composti organici volatili. In uscita l’aria attraversa un ulteriore filtro antiodore.

Gli odori anche molto sgradevoli compresi alcuni composti come l’ammoniaca vengono completamente neutralizzati in breve tempo. Inoltre quando AirO si attiva carica l’aria di ioni negativi in grande quantità, queste particelle sono particolarmente benefiche per la salute e creano una sensazione di aria pulita piena di energia.

PLASMA FREDDO E IONI NEGATIVI

Il Plasma Freddo è un’innovativa tecnologia che, in modo affidabile, sicuro ed efficace emette nell’aria una forte carica di ioni negativi e altre molecole ossidanti.

Gli ioni negativi sono particelle instabili con una carica elettrica. Quelli con carica negativa sono considerati benefici per la salute dell’uomo sotto diversi aspetti. Migliorano la qualità dell’aria e sono molto efficaci nell’inattivare virus e batteri sospesi nell’aria.

FUNZIONAMENTO, MANUTENZIONE E CICLO DI VITA

Il dispositivo è pronto all’uso e l’installazione all’interno di ogni cabina è estremamente semplice e veloce. E’ infatti sufficiente realizzare i collegamenti elettrici dell’alimentazione ed attivare l’apparato che produrrà, già dai primi minuti di funzionamento un’aria ionizzata carica di energia. Il funzionamento continuo del dispositivo garantisce in breve tempo un positivo effetto su odori sgradevoli, che vengono neutralizzati, ed una profonda sanificazione dell’ambiente con l’abbattimento e l’inattivazione del 99,5% di Virus, batteri, spore, funghi e muffe.

L’apparecchio non richiede manutenzione. Il ciclo di funzionamento provvede autonomamente a mantenere pulita ed efficiente la struttura interna, ed i pre-filtri impediscono l’ingresso di polveri e umidità. Esternamente è sufficiente provvedere alla normale pulizia, spolverando l’involucro di tanto in tanto come qualsiasi oggetto casalingo. I test del “ciclo di vita” della tecnologia, con funzionamento continuo, è di 45.000 ore, pari a circa 5 anni.

FRA I MIGLIORI PRODOTTI PER LA SANIFICAZIONE DELL’ARIA

Il generatore di plasma freddo è la versione tecnologicamente più evoluta di ionizzatore perchè sfrutta un nucleo sigillato fatto di materiali pregiati in grado di emettere una grande quantità di ioni negativi e alcuni perossidi. Fra i punti di forza l’elevata capacità di neutralizzare virus, batteri, spore, muffe, funghi e odori in sospensione aerea, assenza di manutenzione e tempo di funzionamento elevato con riduzione di efficienza minima

APPROFONDIMENTI

 

GUIDA ALLE AGEVOLAZIONI FISCALI PER I DISABILI

L’Agenzia delle entrate diffonde da tempo un’utile Guida alle agevolazioni fiscali per i disabili, curandone il continuo aggiornamento sulla base delle evoluzioni normative di merito. Come sottolinea l’agenzia la normativa tributaria mostra infatti particolare attenzione per le persone con disabilità e per i loro familiari, riservando loro numerose agevolazioni fiscali.

Aggiornamento gennaio 2022

La nuova guida, giunta all’ultima revisione nel mese di gennaio 2022 e disponibile al download direttamente dal sito, illustra il quadro aggiornato delle varie situazioni in cui sono riconosciuti benefici fiscali in favore dei contribuenti portatori di disabilità, indicando con chiarezza le persone che ne hanno diritto, esponendo le regole e le modalità da seguire per richiedere le agevolazioni di seguito indicate.

  • Figli a carico
  • Veicoli
  • Altri mezzi di ausilio e sussidi tecnici e informatici
  • Abbattimento delle barriere architettoniche
  • Spese sanitarie
  • Assistenza personale

La detrazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche

In particolare, per quanto strettamente afferente l’ambito di attività, l’agenzia rammenta che per gli interventi di ristrutturazione edilizia sugli immobili è possibile fruire di una detrazione Irpef pari al:

  • 50%, da calcolare su un importo massimo di 96.000 euro, se la spesa è sostenuta nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2024
  • 36%, da calcolare su un importo massimo di 48.000 euro, per le spese effettuate dal 1° gennaio 2025.

Sottolineando che rientrano nella categoria degli interventi agevolati quelli effettuati per l’eliminazione delle barriere architettoniche (per esempio, ascensori e montacarichi.

Il quadro riassuntivo delle agevolazioni

La guida prevede  un pratico quadro riassuntivo delle agevolazioni fruibili, nel quale le opere applicabili agli ausili di sollevamento sono trattate al punto 4. I riferimenti, in questo caso, all’ascensore sono relativi, a titolo di esempio non esaustivo, all’adattamento dell’impianto esistente per il contenimento della carrozzella.

Le agevolazioni applicabili al riguardo sono pertanto classificate per tipologia di Handicap (A), applicabilità dell’aliquota Iva agevolata al 4% (Si) e detrazione integrale dell’Irpef al 19% (Si, non cumulabile con i suesposti sgravi inerenti il disposto di cui all’articolo 16Bis del TUIR).

La detrazione del 75 per cento per l’anno 2022

La legge n. 234/2021 (legge di bilancio 2022) ha introdotto una nuova agevolazione, valida solo per le spese sostenute nel 2022, per la realizzazione di interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti.
Consiste in una detrazione d’imposta del 75% delle spese documentate sostenute nel periodo tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022 e va ripartita tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo.

La detrazione deve essere calcolata su un importo complessivo non superiore a:

  • 50.000 euro, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno

  • 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari

  • 30.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

Per usufruire dell’agevolazione gli interventi devono rispettare i requisiti previsti dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989 (Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche).

La detrazione spetta anche per gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche nonché, in caso di sostituzione dell’impianto, per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.

Fra le Note al quadro riassuntivo alle agevolazioni

Nota 1: Tipo di Handicap (A) – Il trattamento fiscale indicato su questa riga riguarda il disabile in senso generale, indipendentemente dalla circostanza che egli fruisca dell’assegno di accompagnamento. La legge considera “disabile” la persona “che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione”.

Nota 8: Iva agevolata – Tra gli altri beni soggetti a Iva agevolata del 4% : prestazioni di servizi dipendenti da contratti di appalto aventi ad oggetto la realizzazione delle opere per il superamento o l’eliminazione delle barriere architettoniche.

La guida si conclude con l’integrale elenco della normativa di riferimento applicabile, reperibile presso il sito istituzionale dell’agenzia.

Ulteriori riferimenti utili

Si segnala fra gli ulteriori riferimenti utili al riguardo, l’area predisposta presso il sito istituzionale del Comune di Roma, ove reperire indicazioni, modulistica e norme inerenti i contributi regionali ottenibili ai sensi della Legge 13/89.

L’azienda garantisce infine alla propria Clientela un completo servizio consulenziale al riguardo degli argomenti trattati, e per ogni eventuale esigenza di chiarimenti, il nostro intero staff, ed in particolare il nostro ufficio commerciale, sono a completa disposizione del Cliente.

DISINFEZIONE CABINE: AIRCARE SYSTEM BZ-10

In relazione all’emergenza sanitaria dovuta al fenomeno “COVID-19” sul mercato sono rapidamente apparsi numerosi prodotti destinati, più o meno specificatamente, alla disinfezione permanente delle cabine di ascensore, nonché servizi di periodica sanificazione.

Purtroppo relativamente al sistema ascensore, le sanificazioni periodiche, per quanto frequenti, potranno essere difficilmente considerate un’efficace sistema di contenimento dalla diffusione del contagio per la limitata azione temporale del trattamento che, ove particolarmente incisivo, potrebbe comportare rischi ambientali e per la salute degli utenti. In tal senso l’utilizzo di sistemi chemical-free appare quindi in assoluto la migliore delle soluzioni applicabili.

Nonostante l’elevato numero di richieste pervenute, prima di disporre l’effettiva commercializzazione del prodotto, abbiamo analizzato i prodotti maggiormente diffusi ed utilizzati nel settore ascensoristico, selezionando fra questi le apparecchiature ritenute più idonee all’esigenza sulla base di rapporto price-performance, idoneità e documentazione prodotta dal fabbricante.

BIOZONE AIRCARE SYSTEM BZ-10

La scelta dell’azienda è ricaduta sul sistema Aircare della BioZone Scientific, gruppo internazionale con sede a Orlando, in Florida, ed uffici globali in Cina, Regno Unito ed Europa, dedito alla ricerca ed alla produzione di sistemi di purificazione senza sostanze chimiche per l’eliminazione di virus, batteri, funghi, altri tipi di crescita microbica e odori.

Le apparecchiature BioZone impiegano una progredita e brevettata tecnologia basata su una sorgente a lampade UV (Deep UV Light), attraverso la quale si genera il principio di funzionamento basato sull’integrazione di 5 tecnologie di purificazione:

  • Il fotoplasma, generato dalle lampade UV attraverso la tecnoclogia BioZone, è un “cocktail” di specie altamente reattive contenenti ossigeno, e più precisamente una miscela di atomi di ossigeno, ossidrili, ozono, e radicali liberi che sono in grado di neutralizzare odori, batteri, virus, muffe ed abbattere sostanze chimiche e composti indesiderati. E’ naturalmente esistente in natura ed è spesso indicato come il “detergente” dell’atmosfera terrestre a causa della sua capacità di reagire con molti inquinanti dannosi.

  • La tecnologia PCO (Photocatalytic Oxidation), ovvero ossidazione fotocatalitica, è un processo avanzato di ossidazione che combina la potenza di una ‘profonda’ radiazione UV (circa 290-320 nm) con l’azione di catalizzatore metallico reattivo per accelerare la fotoionizzazione. Questo processo genera radicali liberi altamente reattivi consentendo di distruggere cataliticamente i VOC (Volatile Organic Compound) ed ossidare con efficacia odori, sostanze chimiche indesiderate, batteri e virus.

  • La capacità germicida delle irradiazioni UV (UVGI: Ultraviolet Germicidal Irradiation) è estremamente progredita negli ultimi anni ed è ormai riconosciuta come un valido metodo per l’abbattimento della contaminazione batterica. Attraverso le lampade contenute negli apparati le radiazioni UV prodotte sterilizzano in maniere efficace i microorganismi che sono trasportati dal flusso d’aria convogliata all’interno.

  • Gli ioni negativi vengono formati all’interno delle apparecchiature ed immessi nel flusso d’aria dove collidono con i composti chimici aero-portati ed i microrganismi presenti innescando una reazione a catena. La loro presenza diminuisce la concentrazione totale di  sostanze e contaminanti dannosi presenti nell’aria.

  • È Generato dalla reazione fra ossigeno e radiazione UV; distrugge germi, virus, funghi, odori, e prodotti chimici aggressivi. La concentrazione massima di ozono immessa in ambiente è inferiore a 0,05 ppm, in accordo con gli standard internazionali di Igiene Ambientale ed ampiamente al di sotto dei limiti di esposizione pari, secondo le linee guida comunitarie sugli ambienti lavorativi (EH38: EU Work Exposure Limits) a 0,2 ppm per periodi di 15 minuti. Al riguardo, prima di procedere alla commercializzazione del prodotto, la nostra azienda ha richiesto ed ottenuto per il tramite dei canali distributivi dichiarazione di conformità ai livelli di emissione di ozono e idoneità all’uso del dispositivo in ascensori e montacarichi dalla BIOZONE SCIENTIFIC UK LTD.

L’azione congiunta delle differenti tecnologie consente quindi di eliminare con efficacia composti organici volatili, particolato aero-portato, odori, acari, ed inattivare contaminanti biologici come microrganismi, virus, funghi, e lieviti, con un modesto consumo energetico e, grazie all’assenza di filtri, un economico mantenimento ed una contenuta manutenzione periodica che si concretizza nella sostituzione della lampada germicida a cadenza annuale. 

  • Lampada UV: sterilizza l’aria, elimina batteri, muffe e spore presenti nell’ambiente
    Ossidazione fotocatalitica con raggi ultravioletti: combatte i residui organici presenti nell’aria
    Ozono: rende i micro-organismi presenti nell’aria inoffensivi
    Tecnologia al plasma: i componenti altamente reattivi dell’ossigeno purificano l’aria
    Ioni negativi: rinforzano l’azione di purificazione dell’aria, rimuovendo le particelle di polvere

  • Dimensioni: 411 mm x 132 mm x 93 mm – Peso: 1,14 kg
    Alimentazione: AC 220-230 V / 50 Hz
    Materiale: coperchio e lastra posteriore in alluminio, materiale plastico
    Durata lampada UV: ca. 9.000 ore (1 anno)
    Capacità di filtraggio aria: 20 litri al minuto
    Basso consumo energetico: <16 W
  • Non sono presenti componenti chimici o filtri da cambiare, è previsto solo il cambio della lampada UV annuale da parte dei nostri tecnici.

  • Il dispositivo è certificato CE, RoHS, IECEE, GS ed SGS FI
APPROFONDIMENTI:

TRATTAMENTO ARIA E SUPERFICIE MEDIANTE IRRADIAZIONE GERMICIDA UV-C [EN]
EFFICIENZA DELLA TECNOLOGIA DEL PLASMA AD OSSIGENO FREDDO CONTRO DIVERSI VIRUS RESPIRATORI PER VIA AEREA [EN]
L’EFFICACIA DELLA TECNOLOGIA BIOZONE™ NELLA DISTRUZIONE DEL VIRUS H5N2 [EN]
SCHEDA TECNICA [EN]
SCHEDA DI SICUREZZA [EN]